Saluto del Dirigente Scolastico

Emblema Repubblica

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

LICEO  SCIENTIFICO  “NOMENTANO” 

 

Alla Comunità scolastica del Liceo Nomentano

 

In un pomeriggio di metà luglio, mentre ero intenta a lavorare per il Piano estate nella precedente scuola di titolarità, prendo atto della mia nuova assegnazione quale Dirigente scolastico del Liceo Nomentano.

Un incarico inatteso che, però, ho colto subito con orgoglio ed entusiasmo, pur consapevole che si tratti di un importante banco di prova.

Sì, perché il liceo Nomentano rappresenta un punto di riferimento per centinaia di studenti e famiglie nel III Municipio, e non solo. Un’istituzione scolastica con una grande forza identitaria, che da sempre è sinonimo di qualità ed eccellenza formativa.

Raccolgo, quindi, un’eredità importante, consegnatami dalla dirigente uscente, prof.ssa Giulia Orsini, che ringrazio per il lavoro svolto in questi anni e per il supporto che vorrà darmi in questa fase iniziale.

Mi affaccio a questa nuova realtà con curiosità e rispetto, ma anche con grande entusiasmo che spero diventi contagioso per tutti coloro con cui lavorerò fianco a fianco.

Immagino che anche per molti di voi questo cambiamento sia guardato con una certa curiosità, con molta attesa e, magari, anche con un po' di preoccupazione.

Si sa, il cambiamento da sempre affascina ma al tempo stesso può anche destabilizzare. A noi, quindi, cercare di governarlo, prendendo la parte migliore di questo processo, coniugando continuità e innovazione.

Il cambiamento ridefinisce gli equilibri creandone di nuovi, genera energie, prospettive inedite, nuove opportunità di sviluppo. E questo è un bene per tutte le organizzazioni, scuola compresa.

Se vogliamo far rimanere vitale il patrimonio della scuola, dobbiamo avere il coraggio di rinnovarlo, partendo dalla identità culturale maturata in questi anni per esprimerla con nuovi paradigmi, nel solco dell’innovazione.

Il cambiamento può essere un’occasione di ripensamento dell’agire educativo consolidato.

Un’occasione per ripensare alle sfide delineate dalla rivoluzione della scuola già in atto, a cominciare dalla tumultuosa innovazione digitale fino alla crescente globalizzazione.  

Nel contesto attuale i cambiamenti costituiscono una costante. Basti pensare al radicale mutamento delle dinamiche tra sistema formativo e mondo del lavoro.

Molto più che in passato, oggi le persone si trovano a dover riorganizzare in modo ciclico conoscenze e competenze che diventano obsolete nel giro di pochi anni; oggi le persone si trovano persino a reinventare il proprio stesso lavoro più volte nel corso della loro vita.

Di qui la necessità di proporre un percorso scolastico che non si basi esclusivamente sull’acquisizione, seppur indispensabile, di conoscenze e competenze, ma anche su una proposta formativa ampia e solida sul piano cognitivo e culturale, che prepari i nostri giovani ad affrontare scenari sempre più caratterizzati da incertezza e instabilità.

Una proposta formativa che, al tempo stesso, riesca ad essere rispondente alle inclinazioni personali degli studenti, che riconosca il talento, valorizzi il merito, promuova la crescita di tutti e di ciascuno, che dia senso alla varietà delle loro esperienze, scongiurando il rischio di frammentazione del percorso di apprendimento e di crescita personale.

Un’occasione per ridefinire insieme la qualità dell’offerta formativa, più nuova e dinamica, che renda la scuola, la “nostra” scuola, un vero e proprio laboratorio di vita, che riesca a sostenere la motivazione allo studio, a qualificare il lavoro quotidiano, sia in classe che a casa, a valorizzare l’impegno e la tenacia, a costruire il futuro, nella logica dell’apprendimento permanente.

Va da sé che per accompagnare questo cambiamento sia necessaria una profonda condivisione con tutti gli interlocutori coinvolti, a vario titolo, nei processi di formazione, dagli insegnanti, alle famiglie, agli stessi studenti.

Occorre riconoscere e valorizzare il ruolo delle risorse umane e professionali presenti nella scuola.

Occorre credere fortemente nel patto scuola-famiglia, quale elemento portante della cornice di rinnovamento appena raffigurata.

Confronto, collaborazione e condivisione devono essere alla base di un cambiamento fecondo e produttivo.

Resta a noi saper gestire al meglio questo passaggio. 

 

Roma, 04 settembre 2024

 

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

        Angela MINERVA